Tanti auguri di Buona Pasqua!

L’ACQUARIO di Valerio Rizzo augura a tutti una buona e serena Pasqua!

 

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Acquario Dolce o Marino? Le 10 cose da sapere!

L’Acquario marino, grazie ad un continuo sviluppo della dotazione tecnica (sempre più efficiente e “facile” da usare), sta prendendo sempre più piede anche grazie alla componente cinematografica…quante volte i clienti entrando esultavano, VOGLIO NEMO

Senza sapere cosa c’è dietro ad un acquario marino e quali siano le differenze con un acquario di acqua dolce.

Ma partiamo con le differenze base:

 Acqua dolce:

 

  1. Utilizzo dell’acqua di osmosi tagliata con l’acqua di rubinetto per cercare di ricreare l’ambiente più idoneo per i pesci ospitati
  2. Utilizzo dell’aereatore sia come funzione estetica che pratica in quanto innalza il livello di O2 disciolto ed utilizzo della CO2 per facilitare la funzione fotosintetica
  3. La presenza di una gran moltitudine di specie diverse di piante, per gran parte allevati in cattività
  4. Mancanza del completamento del ciclo dell’azoto arrivando fino agli NO3
  5. Filtrazione, meccanica e biologica (ad opera dei batteri buoni che si vengono a formare nei substrati appositi presenti nel filtro)
  6. Valori tendenzialmente più stabili, parlando in termini di pH, KH ecc, con test principali dell’acqua: NO2/NO3, PO4, pH, KH, GH, Fe.
  7. Riproduzione delle specie dalla più facile (ovovivipari,guppy, molly, ecc…) alla più difficile (esempio Discus).
  8. Possibilità dell’utilizzo di farmaci per la cura delle malattie e maggiore tolleranza alle variazioni di temperatura stagionali
  9. Illuminazione: non deve avere per forza un ruolo fondamentale come nel marino
  10. Tempi di maturazione della vasca, 31 giorni senza l’utilizzo di prodotti, con l’utilizzo di un attivatore batterico 10 giorni.

 

Acqua salata:

 

  1. Utilizzo di acqua di osmosi (di una qualità superiore rispetto al dolce) per lo scioglimento dei sali artificiali per tentare di ricreare le condizioni chimiche dell’acqua dei reef.
  2. Acquari obbligatoriamente aperti (il sale con l’evaporazione rovinerebbe qualsiasi coperchio se non studiato appositamente per il marino) e comunque deve essere aperto anche per permettere una superficie di scambio gassoso maggiore.
  3. Aereatore non viene usato perché nell’acqua salata va ad intaccare notevolmente i valori del pH del nostro acquario, e nel marino queste variazioni anche se minime possono creare seri danni agli animali, vertebrati e invertebrati.
  4. Praticamente assenza di piante, utilizzo di alghe come abbattitori di No3 (vedi Caulerpa) e funzione estetica grazie alle alghe coralline che danno quel tipico colore viola alle rocce.
  5. Presenza di invertebrati, coralli molli, duri (sps/lps) assenti nel dolce, con una infinità di varietà!
  6. Utilizzo della CO2, tramite il reattore di calcio, elemento fondamentale per mantenere il Ca alto come concentrazione in acqua e permettere la crescita degli scheletri dei coralli duri.
  7. Prelievo della maggior parte degli esemplari dei pesci in natura, al momento sono circa 5 le specie che si riescono a riprodurre in cattività (Pesce pagliaccio un esempio, accrescimento molto più complesso rispetto all’acqua dolce), esistenza invece di allevamenti di coralli che riescono ad essere riprodotti o in questo caso sarebbe meglio dire taleati (talea è un pezzo di un corallo staccato dal corallo madre, che viene incollato in una basetta per il suo sviluppo)
  8. Ciclo dell’azoto completo, ovvero la trasformazione degli NO3 in azoto gassoso, grazie a dei batteri sviluppati all’interno delle rocce vive.
  9. Filtrazione completamente differente rispetto al dolce, infatti non useremo un filtro biologico nel marino essendo solo un produttore di NO3, ma nella maggior parte dei casi si usa come metodo di filtrazione, il berlinese ovvero l’utilizzo di uno schiumatoio (sistema che permette di estrapolare i rifiuti azotati presenti nell’acqua tramite un processo di schiumazione) affiancato ad una ottima componete di rocce vive.
  10. Rocce vive, nel vero senso della parola, sono delle rocce prelevate direttamente in natura (e per alcune di esse ci vuole anche il CITES, il documento che riguarda gli animali controllati perché in via di estinzione o perché infestanti) o artificiali, particolarmente porose (la porosità determina la qualità della roccia) dove all’interno si forma un flora batterica che funge da filtro.

 

L’associazione corretta di questi due elementi permetterà all’acquariofilo di ricreare un equilibrio presente in natura.

Continuando a parlare dell’acquario marino, non sono da sottovalutare:

 

  • Difficoltà di utilizzo di farmaci in vasca a causa della forte sensibilità da parte dei coralli, ai principali principi attivi usati come medicinali.
  • Illuminazione punto focale del marino, in quanto gli invertebrati per la maggior parte sono dotati di alghe fotosintetiche con le quali istaurano una simbiosi che ne permette il loro sostentamento e crescita.

 

Si usano lunghezze d’onda e gradi kelvin completamente diversi rispetto al dolce, e nel momento in cui si intrapende la strada dei coralli duri in vasca essa dovrà essere molto ma molto potente ed è per questo che ancora oggi molti acquariofili usano le lampade Hqi (lampade agli ioni di mercurio).

 

  • Test principali dell’acqua: Ca,Mg e Kh (la cosiddetta triade valori da tener d’occhio in quanto molto correlati tra di loro per un corretto assorbimento da parte del corallo), Cu, PO4, Si, Sr
  • Tempi di maturazione completamente differenti, molto più lunghi, per l’avviamento ci sono diverse metodiche anche in funzione del sistema di filtrazione scelto.
  • Forte sensibilità da parte di tutto il sistema alle variazioni dei parametri fondamentali, Ph,Kh, Ca ecc…

 

Insomma su ognuno dei punti presi in considerazione ci si potrebbe scrivere un trattato con diverse opinioni… Spero di essere riuscito a farvi capire le differenze principali tra questi due mondi dell’acquariofilia apparentemente tanto simili ma in realtà molto diversi!

Valerio

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Come si illumina un acquario?

Troverete molti articoli su questo “acceso” discorso, soprattutto con l’avvento della nuova tecnologia LED, è possibile trovare i pareri più disparati.
Partendo dal punto di vista dell’acquariofilo alle prime armi con un acquario d’acqua dolce, trovate qui raccolte le principali informazioni!


Partiamo dal presupposto che la luce del sole ha una temperatura di colore sui 5300/5700 gradi kelvin, questa unità di misura ci indica il colore della luce (luce calda/luce fredda).
In acqua dolce si usano lampade, da 3000/4000 K quindi luce calda (ottime per le piante rosse), 5000/6500 K la lunghezza ottimale per la fotosintesi delle principale piante acquatiche e infine per migliorare e esaltare il colore dei pesci si usano anche le 8000k che hanno una funzione di bilanciare lo spettro nel totale in un sistema di illuminazione dotato di più di un tubo.


Per le esigenze di coltivazioni delle piante, si utilizza erroneamente il W/l ovvero dividere la potenza espressa in W del vostro parco lampade diviso il litraggio della vostra vasca.
In realtà si dovrebbe si dovrebbe parlare di Lumen/Litro dato che il lumen varia in funzione non solo della potenza quindi del wattaggio, ma anche della tecnologia irradiante (t8, t5, Hqi, Led).
Il lumen è la quantità della luce emessa ovvero la misura del flusso luminoso.
Ma in realtà oltre la parche tecnica ci sono tante altre cose da considerare, ad esempio la colonna d’acqua che andremo a illuminare ovvero l’altezza della nostra vasca, va influire molto sulla tipologia di illuminazione che andremo ad utilizzare.


Nel caso dell’utilizzo dei tubi al neon, siano essi con tecnologia T5 o T8, dei buoni riflettori vi permetteranno quasi di raddoppiare la vostra potenza luminosa andando a recuperare, l’irradiazione che inevitabilmente, per la forma cilindrica del tubo, andremmo a perdere.
Per quanto riguarda le tecnologie presenti sul mercato, possiamo parlare di lampade agli ioni di mercurio (HQI, utilizzante principalmente nel marino, poco usate nel dolce), Neon T8 (con il classico circuito reattore e starter), neon t5 (reattore elettronico più potenza a minor consumo) e infine i Led.


I tubi al neon per poter mantenere i gradi Kelvin corretti devono essere cambiati ogni 10/12 mesi, in quanto scaduto questo tempo si comporteranno come delle normali lampade perdendo il loro spettro predefinito.


Le lunghezze di tali neon che siano t8 o t5 sono sempre proporzionali al Wattaggio.
Il Led ha rivoluzionato tutto, ed è sempre in continuo sviluppo con l’avvento delle nuove tecnologie e dei nuovi led sempre più piccoli e potenti.

Per avere un consiglio su misura, ricordati sempre di venire in negozio con le misure del tuo acquario, informazioni sull’allestimento che hai o intendi creare e sapremo consigliarti su quale tecnologia utilizzare per far crescere felicemente le tue piante ed i tuoi pesci.

Valerio

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Consigli per la scelta del substrato

Il primo acquario è sempre la parte più difficile, si cerca di documentarsi o ci si fa prendere dall’emozione comprando tutte le decorazioni più disparate ed a volte disperate, tralasciando l’importante punto della dotazione tecnica dell’acquario, nel caso di acqua dolce ci riferiamo a illuminazione, termostato e filtro.

E nessuno tiene conto del substrato, questo deve essere scelto anche in funzione degli abitanti dell’acquario!

Ad esempio per dei Discus come ad esempio i Cordydoras e tutti i pesci stazionanti sul fondale con barbigli, è preferibile usare una granulometria fine.

Se invece come prima esperienza si va incontro ad un acquario di comunità il substrato più comunemente usato è il ceramizzato colorato da 4mm o i vari tipi di quarzo se lo si vuole fare più tendente al naturale.

Nessuno considera le piante anzi spesso e volentieri esse vengono associate alla sporcizia e l’avvento di alghe: sbagliato!

É esattamente l’opposto ovvero una buona flora aiuterà a tenere sotto controllo i nostri odiati nitrati ovvero il ciclo ultimo della scomposizione del ciclo dell’azoto nell’acqua dolce.

Prendendo in considerazione la flora di un acquario appena avviato, si dovrà pensare ad un substrato fertile o argilla espansa da porre sotto la nostra sabbia.

Ricordatevi sempre che un acquario da piantumare dovrà avere un fondo dai 5 ai 7 cm di spessore per offrire il giusto spazio per la radicazione delle radici.

Infine come substrati di ultima generazione troviamo i terreni allofani, questi fanno sia da sabbia che da fertilizzante e sono dei prodotti creati dall’uomo tramite il miscuglio di diverse concentrazioni di nutrienti, il tutto cotto in forno.

Questo terreno per via della sua composizione fa precipitare velocemente il Kh della nostra vasca, parametro quindi da controllare attentamente.

Grazie alla sua leggerezza permette di fare layout particolari, in più essendo morbido permette una migliore radicazione, quindi diffusione ,delle piante da pratino, riuscendo a creare, insieme ad altre accortezze, dei bei tappeti compatti e verdi.

Valerio

 

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Scegli il giusto acquario per iniziare bene

L’acquario spesso e volentieri viene considerato come un soprammobile, come un ornamento statico, ma sappiamo tutti che non è così.

Bisogna sapere prima ancora di allestire un acquario che specie di pesci e piante mettere, in modo tale da ricreare un ecosistema ottimale per i nostri amici pinnuti e per le piante che abbiamo scelto.

La maggior parte delle persone che si avvicinano a questo mondo, inizia con acquari di piccole dimensioni dai 15 ai 30 litri, perché si pensa siano meno impegnativi: sbagliato!

La realtà è un altra, per far funzionare correttamente un ecosistema di piccole dimensioni si deve avere un po’ di esperienza per cercare di rientrare nei parametri vitali corretti per i pesci che si vogliono ospitare, questo perché essendo volumi piccoli i valori possono sfuggirci molto più facilmente.

In più si va alla ricerca di pesci grossi e colorati, quando in realtà questi avrebbero bisogno di acquari decisamente più grandi di quelli che si hanno mediamente in dotazione.

Quindi riassumendo per iniziare questo hobby personalmente consiglio acquari dai 60/80 litri in su, vedrete voi stessi che seguendo i miei consigli avrete dei risultati ottimali con un acquario che funziona e gira bene senza richiedere neanche una eccessiva manutenzione.

Accettate sempre i consigli del vostro negoziante e non prendete sempre tutto ciò che c’è scritto su internet per oro colato.

Valerio

 

L'ACQUARIO giusto per iniziare: le dimensioni contano!

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L’Acquario chiavi in mano

E’ un’idea che nasce dall’esperienza in negozio, spesso e volentieri chi vuole un acquario incontra molte difficoltà, su come gestirlo, come allestirlo, quali pesci e piante mettere, la dimensione della vasca, il lavoro di manutenzione che deve essere fatto costantemente…

Bene per chi ha un’attività o anche uno studio per la libera professione, esiste il nostro servizio:

Non solo permette di non sprecare tempo e denaro con eventuali mortalità dovute ad una non costante gestione, ma vi propone persino di non comprare nulla, come tutta la tecnica, mangimi, pesci ecc… necessari per un acquario.

Il servizio consiste in un comodato d’uso per un periodo temporale minimo di un anno, diviso in diversi pacchetti a seconda delle proprie esigenze, ma non finisce qui!

L’acquario può inoltre essere portato in detrazione come arredo d’ufficio questo permette di avere tutto in unica soluzione senza dover affrontare le prime grosse spese per l’avviamento di un acquario.

Un’idea originale, carina e funzionale che può essere attuata grazie alla nostra importante esperienza in questo settore.

In più per tutte le attività che daranno il via a questo originale progetto, è inclusa la pubblicità sul nostro sito con un piccolo articolo nel nostro blog.

Insomma cosa volete di più fatevi avanti, affascinate e intrattenete i vostri preziosi clienti!

Valerio

 


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Il nuovo negozio

Dopo 5 anni pieni di soddisfazioni, con vittorie in contest internazionali e dopo svarianti eventi organizzati presso il mio vecchio punto vendita, come “L’Acquario Facile” della Sera è giunto il momento di rimodernare e fare spazio!

Ebbene sì, dopo 25 anni di attività il negozio lascia la piazza Francesco Lo Sardo, per spostarsi in una via più centrale con due luci in una location più grande e completamente nuova.

Infatti con lo spostamento del negozio ho ben pensato di creare un negozio a mia misura dove l’appassionato possa entrare e rimanere a bocca aperta.

Vasche più grandi per facilitare la stabulazione dei pesci, monster tank in vetrina e servizi in più come l’acquario marino e il settore dell’erpetologia, con tutta la relativa tecnica.

Vi aspettiamo: ne rimarrete entusiasti, parola di Biologo!

Valerio

 

L’ACQUARIO: il tuo negozio di acquari a Messina

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E’ online il nostro nuovo sito www.lacquariorizzo.it!

Come per il nostro nuovo negozio fisico, anche la presenza online de L’ACQUARIO di Valerio Rizzo si rinnova completamente!

Oltre alle informazioni per conoscerci meglio, sapere quali prodotti e servizi troverai da noi e contattarci agevolmente, è attivo da oggi il nostro Blog.

Il Blog è uno strumento in cui pubblicheremo consigli e tecniche acquaristiche, utili sia ai principianti che agli esperti, ma anche novità del negozio e dei nostri partner.

Aggiungi subito il nostro sito tra i preferiti e torna a trovarci presto!

 

www.lacquariorizzo.it

 

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Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Rimuovi